ARCA FLOOD OBSERVATORY
Arquine 12th International Competition
Non c’è tentativo di fermare o arginare l’inondazione. L’evento è assunto come naturale ciclo e viene osservato e misurato. L’emergenza crea opportunità, porta materiali a valle e li sedimenta e può creare una ricchezza, nutrimento per la terra, svelare storie. L’idea dell’accoglienza si estende dalle persone al fiume. L’acqua della piena non viene respinta ma un sistema di vasche a terra, a differenti quote, la accolgono, la misurano e accumulano materiali. Il museo è a stretto contatto con questo sistema, recepisce tutte le variazioni e le rende fruibili a livello di comunicazione, crea conoscenza e consapevolezza.
L’osservatorio si alza su una struttura leggera al di sopra della vegetazione e diventa un landmark che può essere visto da lontano, individuato facilmente come luogo dove trovare riparo. È un ottimo punto di vista da dove osservare le mutazioni del territorio. Gli spazi del rifugio possono essere riconfigurati, ampliati, o rimossi perché hanno il carattere delle installazioni temporanee e memorie dei segni riconoscibili del paesaggio come le balaustre.
RIO USUMACINTA (MEXICO), 2010
con: Cristian Del Giudice